Supporto Psicologico

Supporto Psicologico

La maggior parte delle persone affette da patologia cronica, molto spesso, riferiscono di avere l’esigenza, oltre delle cure esclusivamente mediche, di essere supportate anche da un punto di vista psicologico; infatti, soprattutto il momento della diagnosi è un momento molto delicato in quanto si innescano diversi processi emotivi e di adattamento legati alla nuova condizione dello stato di salute, seguito poi da un faticoso percorso di accettazione e gestione della malattia per il resto della vita.

Il supporto psicologico al paziente con patologia cronica è volto a promuovere sin dall’inizio, e durante il percorso di cura, lo sviluppo di risorse individuali che aiutano a fronteggiare la nuova situazione.

L’obiettivo sarà quello di facilitare, non solo l’espressione e la regolazione dei vissuti emotivi, ma anche quelle capacità relazionali preziose per la creazione di una rete necessaria d’integrazione delle varie figure preposte alla cura, in un’ottica multidisciplinare.

Lo Spazio di Ascolto Psicologico

Il servizio è indirizzato a pazienti e caregiver iscritti all’Associazione.

È uno spazio d’ascolto, di riflessione, un’occasione per elaborare insieme ad uno psicologo i propri vissuti emotivi.  

Lo sportello è gestito in modo da prevedere una prima fase di accoglienza e orientamento (attraverso un primo colloquio clinico) ed è gestito dagli psicologi Roberta Cimaglia, Walter Monterosso, che, nella seconda fase, invece, prevede l’intervento psicologico vero e proprio.

Gli incontri avverranno nella massima riservatezza e i contenuti emersi saranno coperti dal segreto professionale. 

Per informazioni sarà possibile contattare telefonicamente la segreteria di ANPESA.

Referente

Psicologa Clinica

Referente

Sociologo e Psicologo Clinico

Gruppi di educazione terapeutica per pazienti e caregiver

Le malattie croniche rappresentano patologie in continua crescita, che richiedono continuità assistenziale e colpiscono non solo gli adulti ma anche i soggetti in età evolutiva.
Ulteriore fardello alla malattia è lo stigma che colpisce molti malati cronici ritenuti responsabili della loro patologia.
L’Educazione Terapeutica del Paziente (ETP) è il principale paradigma di cura nelle malattie croniche, mirato ad aumentare le conoscenze, le competenze e l’acquisizione di nuove abilità da parte del paziente e del caregiver.
Il Piano Nazionale Cronicità propone l’Educazione Terapeutica strutturata come strumento necessario per favorire l’empowerment delle persone con malattie croniche e la gestione della malattia nel proprio contesto familiare e sociale.
Le raccomandazioni EULAR 2021 e diverse Linee Guida indicano l’educazione del paziente come punto di partenza per un buon progetto di cura.

L’obiettivo dei gruppi di Educazione Terapeutica del Paziente sarà quello di migliorare non solo le conoscenze della propria malattia e dei trattamenti, ma soprattutto sviluppare abilità per fronteggiare i momenti critici, migliorare lo stile di vita per una buona qualità della vita e ridurre il disagio fisico e psicologico, spesso presente nei pazienti affetti da malattie croniche.
Gli incontri vedranno la partecipazione di diversi professionisti (medici, psicologi, infermieri, ecc.)

I gruppi di Educazione Terapeutica sono indirizzati a pazienti e caregiver iscritti all’Associazione.
Nei gruppi non verranno date soluzioni preconfezionate ma si accompagneranno i partecipanti ad una personale scoperta esperienziale di sé, che li renda maggiormente consapevoli e aperti a ciò che si presenta nella propria vita.
Un colloquio individuale (diagnosi educativa) verrà svolto da un professionista adeguatamente formato in Educazione Terapeutica per l’eventuale inserimento nel gruppo.

Referente

Medico Psicoterapeuta

il paziente è sempre al centro

I Gruppi

“Il gruppo può essere ben più reale del mondo esterno” 

IRVIN D. YALOM

Il gruppo rappresenta uno spazio protetto in cui raccontare e condividere la propria esperienza, esprimere ed elaborare emozioni, sentimenti, vissuti e pensieri, questo aiuta a sentirsi meno soli, più sollevati, ma è anche occasione preziosa di apprendimento di nuove modalità comunicative e relazionali, di sviluppare risorse interiori e di trovare nuove strategie per fronteggiare le difficoltà quotidiane, alla luce dei cambiamenti che spesso la vita ci pone davanti. 

Il termine “gruppo” porta con sé molti significati tra cui “mettere insieme persone” o “insieme individuato da una propria configurazione o fisionomia”; spesso, però, si rischia di perdere di vista l’importanza ed il potenziale che esso può avere. Il gruppo non è composto solo da singole persone, ma anche dalla rete di relazioni che si costruiscono attraverso la comunicazione, in cui vengono proiettati i bisogni di tutti, le credenze e le aspettative.

Tiplogie d'intervento di gruppo possibili:

Il Gruppo Narrativo

Narrare significa ricordare, ri-pensare e ri-esaminare gli eventi della propria vita elaborando un pensiero legato all’esperienza. Attraverso la narrazione è possibile focalizzare la propria attenzione, sia sui particolari che rendono unica la vita di ognuno di noi, sia scoprire le similitudini di emozioni e di valori che ci rendono un po’ più simili. 

L’approccio narrativo facilita, dunque, la comprensione del proprio vissuto, è utile sia “per capire” che “per cambiare” il modo in cui le persone vivono la realtà a partire da come l’hanno costruita interattivamente e discorsivamente. 

All’interno del gruppo narrativo ogni partecipante deciderà cosa narrare agli altri e ciò lo renderà costruttore di sé e del proprio mondo.

Il Gruppo Psicoeducativo

Il Gruppo Psicoeducativo aiuta il paziente a sviluppare un processo di corretta informazione sul disturbo diagnosticato.

La natura, le caratteristiche, l’andamento, la prognosi e le possibilità di trattamento e di gestione, favoriscono l’accettazione e l’elaborazione della diagnosi stessa. 

La finalità dell’intervento psicoeducativo mira allo sviluppo globale della personalità, valorizzando i tratti presenti e favorendo una migliore espressione di sé stessi. 

Il Gruppo di Auto Mutuo Aiuto

L’OMS definisce i gruppi di Auto Muto Aiuto (AMA) come “l’insieme di tutte le misure adottate da non professionisti per promuovere, mantenere e recuperare la salute, intesa come completo benessere fisico, psicologico e sociale di una determinata comunità”. 

Nei gruppi AMA i partecipanti, che si riuniscono volontariamente, cooperano per realizzare obiettivi di crescita personale. 

All’interno di questo gruppo si condividono esperienze, vissuti, risorse, informazioni e strategie di soluzioni, scoprendosi risorsa per sé, per i compagni di gruppo e per l’intera comunità.

Il Gruppo con Tecniche Attive e Psicodrammatiche

Attraverso la condivisione di attività, come la drammatizzazione o il gioco, si facilita e si crea un percorso che mira a far emergere elementi nuovi, soprattutto emozioni.

Grazie al confronto e allo scambio, si favorisce la nascita di nuovi pensieri emotivi e la formulazione di “nuove” conoscenze e di processi di cambiamento nella visione del sé e dell’altro.